Probabilmente non tutti ci sentiamo degli chef stellati… E forse per qualcuno cucinare è addirittura una fonte di stress. Eppure anche i più pigri tra noi farebbero bene a mettersi ai fornelli, perché cucinare fa davvero bene all’umore! I colori stessi del cibo, proprio come quelli del nostro arredamento, influenzano il nostro stato mentale. Ma soprattutto, cucinare allevia ansia e depressione stimolando gli “ormoni della felicità”. Vediamo perché.
È un momento meditativo
Quando siamo impegnati a cucinare, veniamo distolti dai pensieri stressanti e ci rilassiamo.
Oltre a costringerci a “pensare ad altro”, cucinare è una fonte di soddisfazione immediata: raramente nel lavoro di tutti i giorni raggiungiamo risultati tangibili in poco tempo.
Al contrario, la cucina ci consente di evadere dalle nostre frustrazioni quotidiane, con grande giovamento dell’umore. Infatti il risultato dei nostri sforzi ai fornelli è immediatamente disponibile e apprezzabile da tutti!

Stimola la nostra creatività
Cucinare è soprattutto un processo creativo, al pari dell’arte e della musica. C’è chi preferisce seguire le ricette alla lettera e chi ama improvvisare, a ciascuno il suo.
Ciò che conta è che stiamo creando qualcosa con le nostre mani! Questo fa bene al nostro umore perché ci porta a scoprire delle abilità nascoste, rafforzando la nostra autostima.
E se vogliamo ampliare i nostri orizzonti, perché non sperimentare con ricette alternative? Non serve andare in capo al mondo, basta anche solo uscire dalla propria regione ☺

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Mette in moto i nostri sensi
Chi ha detto che la cucina è solamente una questione di gusto?
Avete presente il profumo meraviglioso che si sprigiona quando sminuzziamo le erbe aromatiche? E quando aggiungiamo un pizzico di pepe o una spruzzata di limone?
E poi anche l’occhio vuole la sua parte. Quando ci viene servita una pietanza impiattata in maniera artistica ci sentiamo subito speciali. Inoltre, i piatti dall’aspetto originale mettono in moto la nostra curiosità (pensate al sushi!).
Infine udito e tatto vengono attivati quando il timer del forno ci avvisa che il pane è pronto e quando vogliamo essere certi che il vino sia servito alla temperatura giusta.

La gioia di cucinare insieme
Per noi italiani il cibo è sempre un momento di convivialità, che spesso si estende anche alla sua preparazione. Cucinare in compagnia fa bene al nostro umore e ai nostri rapporti sociali.
Anche se come popolo siamo naturalmente inclini a condividere i piaceri della buona tavola, forse ce ne siamo un po’ dimenticati in questo ultimo anno e mezzo di isolamento.
Dedicarsi ad un progetto culinario insieme e condividerne i passaggi ha un vero e proprio effetto terapeutico. Sia che avvenga in modalità coordinata o improvvisata, i benefici sull’umore sono garantiti. E non dimentichiamoci di accompagnare il tutto con un buon bicchiere di vino!

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Il comfort food
<< Un qualsiasi alimento a cui ciascun individuo attribuisce un valore consolatorio, nostalgico e/o sentimentale. Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.>>
Avete presente quando vi prende la malinconia e poi un bel muffin al cioccolato vi fa tornare il sorriso? Il ritrovato buonumore non deriva soltanto dalla serotonina, “ormone della felicità” il cui rilascio viene stimolato dal cioccolato…

Volersi bene
Come abbiamo visto, oltre al contenuto effettivo del cibo in sé, sono spesso i gesti associati alla sua preparazione e consumo a farci sentire bene. Anche i più pragmatici di noi mettono in atto dei piccoli rituali quotidiani, che conferiscono tranquillità alle nostre vite. Ad esempio, è sufficiente sedersi comodi e usare piatti e posate non monouso per dare un valore aggiunto alla nostra pausa pranzo!

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